Per ridurre le emissioni abbiamo ancora bisogno dell’ibrido, non solo dell’elettrico

Per Toyota, costruire una mobilità più sostenibile significa ridurre le emissioni di CO2 quanto più possibile, nel più breve tempo possibile, offrendo soluzioni di mobilità che possano incontrare diverse esigenze.

Da questa premessa nascono le considerazioni di Gill Pratt, Chief Scientist di Toyota Motor Corporation e CEO del Toyota Research Institute. Già un anno fa, Gill Pratt aveva espresso le proprie idee in merito alla corsa all’elettrico, sollevando alcune questioni importanti, come la sostenibilità economica dei veicoli full electric e le difficoltà di approvvigionamento dei materiali rari necessari alla produzione delle batterie (come litio, cobalto, nichel e grafite).

1:6:90, la formula Toyota per ridurre le emissioni

Le posizioni di Gill Pratt sono rafforzate e formalizzate in un documento pubblicato di recente da Toyota USA, in cui viene presentata la “Formula 1:6:90”.
In breve, questa proporzione indica che le materie rare necessarie per realizzare una sola auto elettrica basterebbero per fabbricare 6 auto plug-in hybrid o addirittura 90 ibride tradizionali.

Invece di sostituire un’auto tradizionale con un’auto elettrica, se ne potrebbero rimpiazzare 90, con altrettanti veicoli ibridi.
La riduzione di emissioni di carbonio di queste 90 auto ibride, durante tutta la loro vita utile, sarebbe 37 volte maggiore di quella che deriverebbe da un singolo veicolo elettrico.

Come ha affermato Pratt, “I limiti di approvvigionamento delle risorse finiranno, ma per molti anni non avremo abbastanza materiali per le batterie e risorse per una ricarica rinnovabile per una soluzione solo elettrica. I materiali per le batterie e le infrastrutture di ricarica rinnovabili alla fine saranno abbondanti. Ma ci vorranno decenni prima che le miniere di materiale per batterie, gli impianti di generazione di energia rinnovabile, le linee di trasmissione e gli impianti di stoccaggio stagionale dell’energia possano crescere”.

Non è solo una questione di materie prime

Quello delle materie prime non è l’unico limite alla diffusione dell’elettrico. Bisogna fare i conti anche con l’infrastruttura di ricarica, ancora troppo debole per poter supportare un parco auto alimentato esclusivamente a batteria, e con la sostenibilità economica delle vetture elettriche

Sebbene gli incentivi statali rendano i veicoli elettrici più attraenti, la differenza di prezzo con le auto ibride è ancora elevata; si rischierebbe quindi di creare una frattura evidente tra chi può e chi non può permettersi di acquistare un’auto elettrica. 

Auto elettriche Toyota: 10 modelli in arrivo entro il 2026

Il fatto che sia più conveniente produrre auto ibride, sia a livello di ottimizzazione delle risorse sia per il contenimento delle emissioni, non significa che Toyota non stia pensando all’elettrico, anzi. Il bZ4X si aggiungerà presto alla gamma elettrica Toyota, dove troviamo già il PROACE Electric

Entro il 2026, Toyota presenterà dieci nuovi modelli elettrici, per raggiungere l’obiettivo di vendere 1,5 milioni di auto elettriche ogni anno, in tutto il mondo.

Un grande impegno verso le vetture a batteria, ma senza dimenticare i modelli ibridi che continueranno a ricoprire un ruolo importante nella gamma Toyota.
Perché la strada più veloce per ridurre le emissioni, nel più breve tempo possibile, è offrire agli automobilisti opzioni diverse: un mix di soluzioni “elettrificate” che include elettrico, ibrido plug-in e ibrido.